DA PADOVA: RICORDO DI DON DINO BREGGION

Morte di don Dino Breggion. Assicuriamo la preghiera di suffragio e l’impegno a seguire la sua testimonianza. 

Don Dino Breggion

Don Dino Breggion si è congedato serenamente da questa vita nel primo pomeriggio di domenica 15 ottobre all’Opera della Provvidenza Sant’Antonio. Aveva partecipato alla concelebrazione domenicale dell’Eucaristia, aveva pranzato con gli altri confratelli ospiti della casa, poi un breve malore, l’arrivo del medico che ha fatto appena in tempo a cogliere una sua parola di congedo. Don Dino era arrivato all’Opera della Provvidenza nel maggio del 2016, quando le sue condizioni avevano richiesto un’assistenza qualificata. Ha trascorso un anno in compagnia con l’ossigeno, ma con lucidità e serenità. Gli ultimi anni della permanenza a Piove di Sacco erano stati segnati da un progressivo ridursi delle sue energie, ma era sempre rimasto in casa, assistito dalla fedele Luigina, che aveva cominciato ad aiutarlo in canonica ancora a Cervarese Santa Croce, quando don Dino aveva con sè i genitori. Da allora l’aveva sempre seguito ed aiutato in canonica e nella pastorale.

Don Dino era nato ad Agna nel 1930, compiuti gli studi seminaristici era stato ordinato prete nel 1955 dal vescovo Girolamo Bortignon. Il ministero di don Dino si distribuisce in una scansione potremmo dire ideale: quattro tappe, due da cooperatore, due da parroco. A Salboro, accanto a don Placido Ponchia, resta cooperatore per nove anni. Nel 1964 continua lo stesso compito a Bovolenta con don Giulio Babolin.
Nel 1969 il vescovo lo chiama a reggere la parrocchia di Cervarese Santa Croce. Don Dino si trova ad accogliere l’eredità pastorale di un prete straordinario come don Angelo Berto e ad avviare la parrocchia sulle strade segnate dal Concilio Vaticano Secondo. Egli assicura continuità ed avvia il rinnovamento, rinvigorendo i gruppi giovanili, curando la catechesi e la liturgia, favorendo la spiritualità con la proposta delle missioni al popolo e di pellegrinaggi mariani. Ebbe cura di promuovere vocazioni al sacerdozio e ne conobbe i frutti. Con l’aiuto dei fedeli realizzò il restauro della vecchia canonica, del campanile e l’impegnativo completamento della nuova chiesa, che fu consacrata dal vescovo Girolamo il 14 settembre 1979. Don Dino era appassionato per la musica classica e liturgica. Si è perciò interessato a restaurare l’organo, a costituito la corale parrocchiale ed ha promosso concerti d’organo e polifonici.
Con grande rincrescimento della popolazione nel 1984 il vescovo Filippo Franceschi trasferì don Dino nella parrocchia di Santa Margherita d’Adige. Arricchito dalla precedente esperienza si inserì con subito nella nuova comunità, continuando lo stile di tenere la canonica sempre aperta, facendola sentire casa di tutti. Ha voluto poi ampliare questo luogo d’incontro avviando il centro parrocchiale. Visitava tutti i giorni la scuola materna parrocchiale, perché diceva di ricevere dai bambini gioia e consolazione. Trovava il tempo per visitare gli ammalati, in cui affermava di trovare luminosi esempi di fede e di pazienza. In ogni progetto ha favorito la comunione fraterna nel rispetto reciproco. La testimonianza offerta dai fedeli di Santa Margherita:” E’ stato per noi papà, fratello, amico, nonno, confidente: ascoltava tutti ed era un punto di riferimento anche per chi non frequentava la chiesa.”
Nel 2007, dopo ventitré anni, si è ritirato a Piove di Sacco, svolgendo il ministero di confessore finché la salute glielo permise.
Nella sua stanza all’Opera della Provvidenza era stata portata una delle foto di montagna che erano appese nella sua canonica. Erano la memoria delle indimenticabili esperienze compiute anche con i giovani di Cervarese sulle vette dolomitiche e in Val d’Aosta. “Quando arrivo alla vetta, tocco Dio…”. Ora don Dino ha scalato l’ultima montagna e, crediamo, ha incontrato il Signore faccia a faccia.

La celebrazione eucaristica di ringraziamento, di suffragio, di commiato sarà celebrata nella chiesa arcipretale di Piove di Sacco venerdì 20 ottobre alle ore 10, presieduta dal vescovo Claudio. Secondo il suo desiderio la salma sarà sepolta nel cimitero di Piove di Sacco, accanto ai confratelli preti.