Presentiamo uno stralcio di un articolo di d. Vittorio Peri su “Spiritualità diocesana e formazione umana”, tratto da “UAC Notizie” n. 3-2013.
“L’Unione apostolica del clero si propone tra l’altro la promozione della spiritualità diocesana, specialmente dei ministri ordinati. E poiché, da molti anni ormai, il magistero insiste molto sulla loro formazione umana, sembra doveroso chiedersi se tra le due realtà esista un raccordo ed, eventualmente, in quali forme e modalità concrete.
L’espressione spiritualità diocesana (SD) intende evidenziare il collegamento di ogni battezzato con la propria Chiesa diocesana, che non è facoltativo, ma essenziale. La fede ci è donata attraverso la Chiesa, è alimentata dai sacramenti della Chiesa, si esprime nella partecipazione attiva alla vita della Chiesa, si corrobora nella comunione ecclesiale.
L’espressione formazione umana (FU) indica l’itinerario di ogni persona verso la piena maturità, che è come un mosaico in cui ogni persona verso la piena maturità, che è come un mosaico in cui ogni tessera – fisica, psichica, culturale, spirituale, relazionale ecc… – è distinta e insieme connessa con le altre nell’unità della persona. E’ la persona il “luogo” in cui convergono e fanno sintesi le sue varie componenti pena l’inammissibile visione di stampo manicheo.
Nella stessa persona non coesistono piani sovrapposti o costruiti l’uno dopo l’altro: rima l’uomo, poi il cristiano, poi il prete. Come i diversi organi corporei si compaginano in modo armonico e simultaneo, così le varie facce della sua maturità sono come inanellate l’una all’altra, in una sintesi che diviene robusta collana”.
Vittorio Peri